giovedì 9 febbraio 2017

Roc del Col

Le tracce dell'insediamento umano di Roc del Col furono ritrovate nel 1980, a due anni dalla scoperta del primo insediamento preistorico nelle valli pinerolesi.
Risale alla media Età del Bronzo ed è il più alto sito di tutto l'arco alpino occidentale (2083 m di quota) nel quale siano state scoperte tracce di frequentazione umana in epoca preistorica.
Collocato sulla sommità rocciosa di un rilievo morfologico che si eleva dalla Piana di Cerogne: sul versante nord-est è caratterizzato da ripidi pendici boscose, sul versante sud da ampie zone di pascolo sopra la fascia arborea. L'area sommitale è disseminata da grandi blocchi di pietra e da affioramenti rocciosi, di cui il più grande si sporge fortemente sulla valle.
La campagna di scavi è stata condotta nel 1983 dal centro Studi e Museo d'Arte Preistorica di Pinerolo unitamente alla Sopraintendenza Archeologica del Piemonte, con l'aiuto del Battaglione Alpini "Susa" dell'Esercito Italiano.
I livelli archeologici più antichi hanno documentato la presenza di un sito abitativo preistorico complesso, dislocato in capanne all'aperto e nei ripari sottoroccia presenti nell'area.
L'importanza del ritrovamento è notevole poichè evidenzia come già nel 1500 a.C., su queste montagne il bestiame venisse trasferito in stanziamenti a carattere stagionale per sfruttare i pascoli di alta quota.



L'escursione a Roc del Col si presenta facile e alla portata di tutti.
Anche in periodo invernale la neve sul pendio non presenta particolari problemi, può anzi rivelarsi divertente da affrontare per fornire un pizzico d'avventura in più per questa breve e semplice camminata.
Lasciamo l'auto lungo la strada Statale 23, poco dopo il centro abitato di Fraisse, prendiamo a salire i cinque tornanti di una pista sterrata che conduce rapidamente al Colletto di Fraisse.


Dopo il quinto tornante la strada percorre un lungo tratto dritto che costeggia una macchia boscosa per poi giungere a un bivio. La strada a sinistra conduce a Faussimagna, a destra invece si raggiungono le case, ormai in gran parte abbandonate, del Colletto.
Oltrepassiamo le case e pieghiamo decisamente a destra per salire lungo un sentiero coperto dalla neve ma abbastanza intuibile tra gli alberi fino a raggiungere una zona più rocciosa e molto panoramica nonostante la quota relativamente bassa.
La vista della croce sulla sommità del colle è appagante come  anche il panorama che permette di spaziare con lo sguardo dal Colle dell'Assietta, al Colle delle Finestre, alla piana di Cerogne, di Balboutet e di Usseaux, dall'affascinante profilo innevato dell'Albergian al centro di Pragelato ai suoi piedi.

Ringrazio Cristina, Paola e Valeria per la compagnia lungo il cammino e per avermi fatto apprezzare ancora il "profumo dell'aria fredda".




































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